Anche chi è affetto da disabilità come sindrome di Down e autismo potrà tagliarsi i capelli dal barbiere
Anche chi è affetto da disabilità come sindrome di Down e autismo potrà tagliarsi i capelli dal barbiere come tutti. E senza essere costretto ad attraversare l’Italia per trovare un salone in grado di servirlo.
Quando pensiamo alla disabilità il nostro pensiero corre subito a determinate immagini e situazioni: immaginiamo sempre persone adulte, magari anziane; pensiamo subito agli oggetti che le caratterizzano quali le carrozzine. Ma non pensiamo mai a tutte quelle cose – e sono veramente tante – per noi così piccole, banali e scontate e che per loro invece sono montagne insormontabili.
Come ad esempio tagliarsi i capelli da un parrucchiere. Ebbene sì, anche questa “situazione” per noi così normale, è spesso irrealizzabile per chi è affetto da certe malattie.
Io non ci avevo mai pensato. Poi ho letto per caso un articolo di un giovane barbiere/parrucchiere di Rovereto (TN) Christian Plotegher, grazie al quale è nata l’associazione italiana “Le forbici a cuore” e che merita di essere resa nota.
Tutto nasce da un bambino di due anni affetto da autismo e da sua mamma che da Milano dove risiedono sono dovuti andare al Barber Factory 1975 di Rovereto (TN) per trovare qualcuno disponibile a tagliare i capelli al bambino.
Riporto di seguito integralmente alcune righe dell’articolo che ho letto:
“Per Christian quella, in quel momento, era solo una gentilezza ma poi il clamore suscitato da quel gesto di affetto ha spalancato le porte su un mondo che in pochi conoscevano attivando anche qui, come avviene in altre parti del mondo, l’«ora di quiete» riservata agli autistici. In città, tra l’altro, il cliente «speciale» ci era arrivato grazie al tam tam dei social network e dei siti di settore come «Dammi bacio, dammi bacio». Da allora è stato un crescendo, con genitori e figli che si sono sobbarcati chilometri di macchina perché per un autistico tagliarsi i capelli può essere traumatico e trovare un barbiere disposto ad affrontare una situazione potenzialmente complicata da gestire non è facile”.
L’idea di aprire a quelli che, in gergo, si chiamano proprio clienti «speciali» è nata dopo l’incontro con Tommy, affetto da una lieve forma di autismo. «É grazie a lui che ho conosciuto il concetto di “quiet hours” e ho voluto portarlo qui. ” (L’ora della quiete è un servizio rivolto alle persone con autismo realizzato in un ambiente sereno e confortevole, poco rumoroso e non affollato, al riparo da possibili fonti di stress e quindi volto a minimizzare il rischio di crisi).
Ecco come Plotegher spiega il suo approccio con clienti affetti da disabilità: «Si devono mettere a loro agio. Di solito abbasso le luci, spengo la musica ed elimino ogni rumore. Niente rasoio, quindi, ma solo forbici. E poi quando il pettine li accarezza, per loro l’appuntamento dal barbiere diventa una coccola e tra l’altro comunichiamo con i disegni. Ci vuole pazienza ed empatia e infatti ci guardiamo sempre negli occhi, cosa che non fanno praticamente con nessuno».
L’Associazione è formata da artigiani appositamente formati con un protocollo standard, inseriti in una rete tricolore con tanto di App per consentire agli utenti di individuare il servizio più vicino alla propria residenza.
L’artefice di questa iniziativa è stato nominato cavaliere dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella .
L’idea, nata per rispondere alle esigenze delle persone autistiche, si sta sviluppando per far fronte anche ad altri tipi di situazioni, con il coinvolgimento di «professionisti che studiano, per esempio, le parrucche per oncologia, ma anche per chi si occupa di Alzheimer per arrivare a comprendere tutte le forme di disabilità. Il cuore, che nel logo dell’Associazione è l’altra parte delle forbici, vuole essere il marchio riconoscibile per chi fa qualcosa “con il cuore”.