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21 Ott

Perché le strutture ricettive devono eliminare le barriere?

Non molti sanno che tutti gli alberghi, e le strutture ricettive in genere (pensioni, villaggi turistici, campeggi, bed&breakfast, etc.), devono avere le parti e i servizi comuni, più un determinato numero di stanze, accessibili anche a persone con ridotta o impedita capacità motoria.

Le disposizioni sull’accessibilità ai luoghi sono dettate in maniera specifica dalle misure in materia di eliminazione delle barriere architettoniche, ovvero da:

  • Decreto Ministeriale 236/1989;
  • Legge 104/ 1992 – art. 24 “Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche”.

Le strutture ricettive, in quanto edifici privati aperti al pubblico, rientrano a pieno titolo nel loro campo di applicazione.

Andando più nello specifico, il numero di stanze accessibili in ogni struttura ricettiva deve essere di almeno due fino a 40 o frazione di 40, aumentato di altre due ogni 40 stanze o frazione di 40 in più. Tali stanze devono avere arredi, servizi, percorsi e spazi di manovra che consentano l’uso agevole anche da parte di persone su sedia a rotelle.

Bene, fin qua è tutto chiaro per quanto riguarda la normativa di settore che, oltretutto, è stata aggiornata nel tempo per garantire che l’adeguatezza strutturale rimanesse in linea con il progresso tecnologico. I problemi che si pongono però sono 2:

1) Molte strutture ricettive, in Italia composte per buona parte da alberghi 3 stelle, non risultano completamente a norma per quanto riguarda l’accessibilità e la disponibilità di spazi condivisi e privati. Tante risalgono ali anni ‘70-’80 e non hanno mantenuto il passo coi tempi. Complice la crisi degli ultimi 10 anni, il processo di svecchiamento ha subito un ulteriore ritardo. Ciò significa un servizio non adeguato a disabili e anziani con ridotte capacità motorie ma anche ai familiari o agli assistenti che se ne prendono cura in vacanza.

2) In termini di Mercato e di servizi richiesti, un semplice svecchiamento e allineamento alla normativa vigente non basta. I turisti, i professionisti in giro per lavoro e i vacanzieri di ritorno pretendono giustamente una qualità ed uno standard sempre più elevato sia che si tratti di grandi alberghi sia di piccole strutture. Questo perché abbiamo sempre meno tempo libero e così si riducono anche i periodi di permanenza nelle strutture. Ciò ha come contraltare un forte ricambio che porta con sé le esigenze più disparate e la necessità di massimizzare la qualità del soggiorno di tutti.

Il problema sono i costi? Forse no. Perché i costi sono, in questo caso, investimenti in un’attività remunerativa per definizione e sono completamente detraibili. Oltretutto, Regioni e Comuni percepiscono ogni anno fondi europei che mettono regolarmente a bando incentivi per potersi dotare delle migliori strutture, cioè per fornire un migliore servizio ai clienti.

Sollevatore per WC: no alle barriere architettoniche in bagno

In questo contesto, ascensori, monta-scale, sollevatori elettrici per il bagno, arredamenti specifici e domotica rientrano a pieno titolo nei prodotti che possono accedere ai finanziamenti a fondo perduto. Questo permette di investire non solo per mettersi in regola ma anche per crescere, fornendo servizi che vadano oltre le aspettative delle persone.

Ecco quindi che da un limite strutturale nasce un’opportunità di sviluppo che rappresenta un tassello importante per l’intero territorio nazionale. Ricordiamoci che l’Italia, in virtù della sua posizione, cultura, patrimonio artistico e tradizione enogastronomica, ha un vantaggio competitivo enorme nei confronti degli altri Paesi, ma ha anche un enorme potenziale inespresso.

Fornire a turisti, avventori e clienti consolidati un servizio di qualità superiore allo standard è la base dello sviluppo imprenditoriale che si basa sul benessere condiviso.

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