SILVER SURFER – Anziani in rete
Si sta formando una categoria sempre più numerosa di utenti della rete chiamata “Silver surfer”. “Silver” perchè richiama il colore argenteo dei capelli (appartengono infatti alla fascia della terza età), “surfer” ovvero surfisti, cioè coloro che “navigano” in rete e che, nella fattispecie, hanno imparato ad usare internet per comunicare e tenersi in forma.
A parte la differenza in percentuale del numero di utenti “silver” tra le regioni del Nord e le regioni del Sud (nord 60.7% contro il 47% al sud) vediamo cosa spinge questi internauti over 60 a usare la rete.
- Prima cosa: gli affetti. Il bisogno di rimanere in contatto con nipoti, figli, amici e persone care. Pensiamo ai giorni non lontani del Covid, quando anche le visite tra parenti erano proibite. Da qui l’uso di social network quali facebook etc. o piattaforme gratuite come skype grazie ai quali ci si può anche vedere oltre che parlare;
- Seconda cosa: l’informazione. Tutti i siti e piattaforme in grado di rispondere a quesiti o dubbi su bollette, pagamenti, prenotazione di visite mediche, servizi al cittadino etc. sono utilissimi perché danno un servizio in tempo reale senza doversi muovere. Un po’ come chiedere informazioni al vecchio “sportello” senza fare code interminabili.
- Terzo, a sorpresa: il gioco. Va alla grande tra gli over 60 ogni tipo di piattaforma che offre giochi o intrattenimento preferiti alle vecchie carte da gioco.
- Ultimo ma non per importanza: gli acquisti. Anche tanti ultrasessantenni comprano on-line.
Anche se permangono tutti i rischi legati alle attività in rete come il pericolo di truffe etc. a cui anzi l’anziano anzi è forse più esposto perché più abituato a fidarsi, tuttavia è sensibilmente più preponderante l’aspetto positivo di tale tendenza che non i risvolti negativi. Alcuni studi infatti hanno confermato che l’uso di internet produce moltissimi aspetti benefici all’umore e alla mente e che anzi, la decadenza cognitiva di un “silver surfer” è del 40% inferiore rispetto ai coetanei che si rifiutano di “andare su internet”.
L’utilizzo di internet obbliga la mente a rimanere attiva, vitale e sempre vigile.
E allontana la depressione. Perché anche se virtuali, i contatti che si creano in rete sono pur sempre relazioni personali che fanno sentire meno soli e danno un senso di appartenenza a un gruppo o a una comunità.
Quindi è giusto limitare il tempo di utilizzo di tutto ciò che si trova in rete a ragazzi e adolescenti; ma ben venga il tempo utilizzato su internet da questi nuovi “silver surfer” se ciò rende la loro vita migliore e rallenta l’ineluttabile decadimento mentale dovuto agli anni che passano.