La fragilità nell’anziano
Il progresso tecnico lascerà aperto un solo problema: la fragilità della natura umana.
Karl Kraus, Di notte, 1918
La fragilità di un anziano – uomo o donna che sia – potrebbe essere immaginata come un vaso di cristallo, intatto e bellissimo da vedere, ma pronto a rompersi per un nonnulla.
L’essere umano è un soggetto molto complesso composto dal corpo, dalla sfera cognitiva, biologica, psicologica, spirituale, sociale e perché no anche economica.
Ma cosa c’entra tutto questo con la “fragilità” e con l’invecchiamento? Succede che le nostre riserve funzionali di organi e apparati si riducono sia da un punto di vista fisiologico che non, e riducendosi causano una più alta probabilità di malattia e di perdita funzionale nella persona che invecchia
E in tali condizioni il nostro organismo sperimenta una condizione di vulnerabilità e di rischio che gli impedisce di affrontare situazioni problematiche o eventi negativi con lucidità ed in modo equilibrato; ecco in cosa consiste la fragilità di un anziano.
Pensate che la letteratura scientifica parla di “anziano fragile” per indicare una ben definita tipologia di anziano caratterizzata da una precaria stabilità delle condizioni cliniche e un elevato rischio di complicazioni a cascata che possono sfociare nella perdita dell’autonomia o addirittura nella morte.
E’ importante riconoscere che nostro padre o nostra madre sono un “anziano fragile”?
Sì, è importantissimo sia per i familiari ma soprattutto per i medici, infermieri, psicologi, assistenti etc, in quanto il riconoscere che la persona da trattare è “anziano fragile” permette di approcciarsi al paziente non solo concentrandosi sull’aspetto patologico ovvero la malattia o l’organo malato ma consente di curarlo con una visione più ampia, potremmo dire olistica, della salute considerando ed esaminando tutte le sfere che investono il soggetto. Con maggior probabilità di successo nel “curarlo”!
Come si manifesta la “fragilità”?
5 sono i segnali che potrebbero indicare lo stato di fragilità al suo esordio;
- Perdita di peso (maggiore di 4,5 Kg. nell’ultimo anno);
- Affaticamento (provare senso di affaticamento la maggior parte della settimana: almeno 3 giorni su 7)
- Perdita della forza muscolare;
- Attività fisica ridotta;
- Camminata lenta;
Per quale motivo è così importante riconoscere la fragilità?
È importante per poter intervenire in modo tempestivo. La tempestività di azioni correttive si tradurrà in una minor esposizione alle malattie e a una migliore qualità di vita a favore di queste persone.