Top
26 Ago

Piantare un fiore o coltivare una pianta può dare un senso alla vita degli anziani…

Citando alla lettera lo statunitense Charles Lewis, esperto di “Terapia Orticolturale” e pioniere negli studi delle relazioni uomo-pianta “il processo di far crescere una pianta permette di disporre di metafore utili per la crescita spirituale umana, esprimendole con il linguaggio della natura: potare rami secchi può per esempio incoraggiare una nuova crescita, così come non tutti i semi germinano con gli stessi tempi, o, ancora, gli scarti della natura possono diventare concime prezioso per le altre piante”.

Secondo Lewis l’orto e il giardino sono luoghi pieni di significati simbolici attraverso cui è più facile riassumere la propria esistenza, riconciliarsi con la propria vita, e ripercorrere attraverso la semina, germinazione e crescita un sentiero fatto di ricordi e connessioni con la propria storia personale.

Chiunque abbia tempo e modo di osservare la trasformazione di un fiore o di una pianta che cresce, non può non cogliere analogie e parallelismi con il proprio vissuto, e vedere che può controllare nella vita delle piante quello che non riesce più a fare nella propria.

 

Fiori, piante e anziani: fiori e frutti in cambio di stimoli e motivazioni

Le piante reagiscono rapidamente alle cure di chi le coltiva e in cambio regalano foglie, fiori e frutti, fonte di stimoli e motivazioni che rafforzano nell’anziano la stima di sé. Anche l’ottenimento di un prodotto utile agli altri (insalata, pomodori etc…)  fa sentire l’anziano “importante”, “socialmente utile” in quanto ancora in grado di donare un proprio contributo a figli, amici etc.

Impegno e costanza, con un occhio al domani

L’attività nell’orto o in giardino presuppone un impegno costante e un coinvolgimento crescente, perché si ha la responsabilità di una vita e la cosa bella è che ti pone in una prospettiva futura creando ogni nuovo giorno un piccolo segno da scrutare e un appuntamento da non mancare..

Dal punto di vista estetico e sensoriale prendersi cura di fiori o piante significa poter ammirare e immergersi nella bellezza della natura e godere con tutti i sensi dei colori, dei profumi etc….

 Memoria e logica

Coltivare un orto o un giardino sono naturali propulsori dell’attività mnemonica e logica. Pensate che da alcuni studi è addirittura emersa una minore incidenza di demenza senile nelle persone anziane che hanno un orto o che si occupano del giardino.

Calcolare la profondità di semina, progettare un’aiola, misurare  la distanza necessaria tra diverse  piante quanto piuttosto leggere le istruzioni sulle buste dei semi sono tutte occasioni che attivano i processi di memoria e di logica.

Seminare e far crescere una pianta significa:

  • avere iniziativa;
  • fare semplici calcoli e proporzioni (quante piantine stanno in un vaso di 60 cm?);
  • prendere decisioni (quando devo innaffiare? Dove devo posizionarle);
  • riequilibrare il concetto di sequenza temporale:  domani, ogni tre giorni, 1 volta a settimana
  • lavorare secondo i propri ritmi e le proprie possibilità;
  • sbagliare (gli errori fanno parte dei comportamenti umani). Sbagliando si acquisisce una maggior tolleranza nei riguardi delle proprie frustrazioni e insuccessi.

 E poi una persona anziana ha bisogno di dimensioni cicliche

A una persona anziana non si può proporre nulla di lineare, dove primeggiano cioè i concetti di inizio-fine o di passato-presente perché sarebbe come riportarla alle cose perdute, alla condizione della sua vecchiaia e alle sue difficoltà.

Le dimensioni cicliche dell’orto e del giardino consentono invece di sperimentare un percorso che si ripete e contemporaneamente si rinnova stagione dopo stagione, rimettendo tutto e tutti in gioco, sempre. La crescita delle piante è un processo costante e regolare: l’anziano orticoltore o giardiniere assiste a un continuo, prevedibile, rassicurante flusso di cambiamenti: dalla semina alla raccolta dell’ortaggio (o del fiore) secondo i ritmi della natura.

Coltivare: previene alcune malattie e crea relazioni sociali

L’orto e il giardino permettono inoltre di effettuare attività fisica regolare, dolce e non stressante e adattabile alle più diverse situazioni ed esigenze. Le attività colturali contribuiscono infatti ad allentare e migliorare la mobilità, la forza muscolare, l’equilibrio e la coordinazione.

L’anziano impara a dosare le forze e a gestire la fatica; rimane più a lungo in piedi vincendo la stanchezza; ha la sensazione di sentirsi libero da pensieri e problemi  perché la  cura delle piante assorbe tutta la sua attenzione ed energia. La coltivazione dell’orto o del giardino è anche un’occasione per far prevenzione: promuove educazione e abitudine al movimento, vita all’aperto e, nel caso dell’orto, una corretta alimentazione, in quanto si consumano prodotti di stagione.

Nel caso di orti e di giardini realizzati presso strutture per anziani si inizia coltivando, ma poi si crea una ricca rete di relazioni con gli altri. L’orto e il giardino sono in grado di aggregare attorno a un interesse e a un’attività comune, che diventano occasione di contatti sociali.
Le relazioni interpersonali si rafforzano migliorando lo spirito di gruppo e di collaborazione. Lavorare nell’orto o in giardino permette relazioni reciproche tra natura e persone dove tutti sono partecipi del risultato, anche chi vi può svolgere solo funzioni marginali.

Anche stare all’aria aperta è più piacevole e rilassante; l’interesse comune porta alla condivisone di  idee e suggerimenti e a occasioni per muoversi, come visitare garden center, mercati contadini, orti botanici, etc.

Prendersi cura delle piante o coltivare fiori, quindi, può rendere più felici e l’età non deve scoraggiare dalla pratica dell’orticoltura e del giardinaggio.

 

WordPress Video Lightbox