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17 Set

PERCHE’ IL CALCIO PIACE COSì TANTO?

Io me lo sono sempre chiesta:

Come mai il gioco del calcio piace così tanto e a tanti?

Perchè a pensarci bene in cosa consiste una partita di calcio? Facciamo finta di doverla spiegare a una persona che  non l’ha mai vista: ci sono due squadre avversarie formate da 11 uomini l’una, due porte ai lati del campo difese da un dodicesimo uomo e tutti – tranne l’uomo a difesa della porta – corrono per 90 minuti    cercando di  mettere la palla – calciandola – nella porta della squadra avversaria…

Beh descitta così non sembra un gran che …..

Ma allora come mai è diventato lo sport per eccellenza, conosciuto in tutto il mondo, praticato da tutti fin da bambini, un business da milioni di euro….????

Pare che il motivo sia da ricercare nella notte dei tempi.

Sì perchè molti studiosi antropologi sostengono che il calcio ci riporta al nostro passato di cacciatori.

…. “Il calcio è scontro e arte», cita John Priestley, romanziere e drammaturgo inglese. “Soprattutto, è il più importante rituale tribale dei nostri tempi”, rincara Desmond Morris, zoologo ed etologo che ha scritto un libro su questo argomento (La tribù del calcio, Rizzoli).

Ed è proprio la sua essenza tribale a spiegarne insieme l’intensità delle passioni suscitate e le enormi dimensioni economiche.

CACCIATORI NATI.  Gli antropologi sono concordi nell’affermare che tutti gli sport  hanno un’origine tribale; tuttavia, secondo alcuni di loro, il calcio è quello che riproduce meglio rispetto agli altri alcuni rituali fondamentali per la nostra specie. Bisogna andare lontano nel tempo e partire dal concetto che ciò che ci ha resi  diversi dagli altri animali, in particolare dalle scimmie, è stata l’attitudine alla caccia, che ha fatto sviluppare le nostre caratteristiche fisiche e mentali, rendendo l’uomo agile, forte, resistente, preciso e astuto, costringendolo nel contempo  alla collaborazione con i compagni (di caccia).

Quando subentrarono la coltivazione e l’allevamento la caccia non  più necessaria per la sopravvivenza continuò a esistere e ad essere praticata a scopo ricreativo. Questo aspetto della caccia come avvenimento ludico di intrattenimento/spettacolo raggiunse il suo apice con la nascita dei centri urbani. Pensate ad esempio che al Colosseo nella sola giornata augurale nell’anno 80 d.c. morirono almeno 5.000 animali!

IL CALCIATORE-CACCIATORE CERCA LA PREDA: LA PORTA.

In che modo, dunque, il calcio rappresenterebbe  una pseud-ocaccia? «Sebbene in apparenza i giocatori sembrino farsi la guerra, in realtà non stanno cercando di distruggersi a vicenda, ma semplicemente di superarsi; allo scopo di perpetrare un’uccisione simbolica tirando in porta».

In pratica, il giocatore è il cacciatore, il pallone è l’arma e la porta è la preda. Semplice. Ma dato che la porta è inanimata, serve qualcosa che renda la caccia più impegnativa: «La soluzione è quella di porre a difesa della preda/oggetto immobile un’altra squadra che renda il più possibile difficili le operazioni di tiro e “uccisione”».

Quindi, strano ma vero, la grande popolarità del calcio rispetto ad altri sport sarebbe dovuta al fatto che riproduce un maggior numero di fasi e di elementi della caccia:

  • prendere la mira
  • pericolo fisico
  • l’impeto dell’inseguimento,
  • la cooperazione.

Non dimentichiamo anche altri aspetti che concorrono a questa diffusione del calcio – meno tribali – ma ugualmente importanti come

  • l’elemento bellico – alla fine ci deve essere un vincitore e un vinto. Non basta segnare quante più pseudo uccisioni possibili; bisogna superare l’avversario.
  • Lo status“: se la nostra squadra vince, ci sentiamo gratificati ma, soprattutto, la nostra città o la nostra nazione ne traggono un vantaggio economico.
  • La fede per una squadra. Elemento pseudo religioso

Non è così insolito sentire discorsi in cui l’idea dello stadio viene paragonata a quella di un  tempio;   i giocatori più famosi sono venerati all’eccesso. Quando parlano i tifosi parlano di fede verso la propria squadra.

  • Aspetto politico: sul piano politico, invece, secondo molti, il calcio ha svolto fin dalle origini una funzione di droga sociale.

Nell’Inghilterra del diciannovesimo secolo, i proprietari delle fabbriche dovettero ridurre gli orari di lavoro dei loro operai, lasciando loro nuovo tempo libero. Indirizzarli verso questo sport significava tenerli lontani dai pub e in buona forma: un duplice vantaggio. Molti operai divennero giocatori professionisti, molti padroni delle fabbriche proprietari di squadre e gli altri operai tifosi delle stesse squadre: un risultato perfetto per il sistema capitalistico.

Adesso più che mia si intersecano vite e carriere di imprenditori e magnati per i quali il calcio è un business e un’occasione di riaffermare il proprio primato.

  • Rappresentazione teatrale, un intrattenimento di massa che ha col tempo acquisito tutti i connotati dello star business: le grandi stelle, gli show attesi e celebrati, le serate di gala, i fan club e le groupie.

 QUANDO ARRIVA IL GOL! Ecco il momento che unisce maggiormente gli eroi al loro pubblico : il gol. I tifosi esultano sugli spalti e i loro beniamini festeggiano l’uccisione simbolica saltando e abbracciandosi. Questo è uno degli aspetti che si sono maggiormente evoluti negli anni più recenti: in passato, ci si limitava in genere a poco più di una stretta di mano tra compagni, oggi invece viene inscenata una vasta gamma di rituali, alcuni veri e propri marchi di fabbrica individuali (persino catalogati da alcuni antropologi: 28 categorie!!!).

Come tutte le tribù, ogni squadra di calcio ha il proprio simbolo sacro. «La funzione principale dell’emblema è quella di intensificare il sentimento tribale: in qualità di elemento visuale distintivo, la sua presenza rafforza il senso di appartenenza al club», spiega Morris. «In molti casi, l’emblema del club è incorporato nella divisa degli eroi tribali, posizionato sul petto, a sinistra: porlo sul cuore dei giocatori è un atto simbolico importante».

 TORI, AQUILE, CANNONI. Spesso si tratta di uccelli o animali selvatici. Un animale feroce può simboleggiare la forza e la determinazione dei giocatori e non per nulla compaiono lupi (la Roma) e leoni (Chelsea) oppure uccelli rapaci, a simboleggiare la velocità e la spietatezza dell’attacco, come il grifone del Genoa o l’aquila che la Lazio ha trasportato nella realtà, facendone volare una in carne e ossa allo stadio nel prepartita, o animali che denotano potenza, come il toro del Torino. Ci sono armi, come il cannone dell’Arsenal di Londra, guerrieri come il condottiero scaligero del Chievo, torri e fortificazioni, personaggi mitologici come l’Atalanta o elementi che istituiscano un legame con il territorio. Oggi sono diventati anche un’ottima fonte di merchandising per le società.

Riassumendo. Trovo interessante questo riportare alla notte dei tempi le ragioni del successo del calcio; magari la prossima partita vista attraverso queste nuove informazioni  sembrerà meno noiosa…..

foto in copertina:

<a href=’https://it.freepik.com/foto/sport’>Sport foto creata da master1305 – it.freepik.com</a>

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